giovedì 24 novembre 2011

voyage avec Magritte




























                                                           

René Magritte né à Lessines en 1898, s'installe avec sa famille à Châtelet où, à douze ans, il suit un cours de peinture. Deux ans après sa mère se suicide par noyade dans la Sambre, la tête enveloppée dans une chemise de nuit. Cette image a peut-être inspiré ses peintures "Les amants".




Bienvenue dans la Belgique...


























































Magritte a déclaré : « La fameuse pipe, me l’a-t-on assez reprochée ! Et pourtant, pouvez-vous la bourrer ma pipe ? Non, n’est-ce pas, elle n’est qu’une représentation. Donc si j’avais écrit sous mon tableau « ceci est une pipe », j’aurais menti ! »



Extrait tiré du livre de Michel Foucault
Ceci n'est pas une pipe:
Effectivement, l'image d'un objet n'est pas l'objet lui-même. Comme disait le sémiologue américain de la fin du 19e siècle, William James: « Le mot "chien" ne mord pas.» Magritte, lui, a travaillé sur ce paradoxe de 1928 à 1966.

































 

Jacques Brel aussi est inoubliable.. il a chanté de son pays d'une façon si poétique et si triste...


























L'Escaut 
 




 


sabato 19 novembre 2011

Fez, la capitale spirituale del Marocco


Fez è non solamente la capitale spirituale del Marocco ma anche la regina tra le città imperiali (le altre sono Marrakech, Rabat e Meknes).
La città si divide in: Medina Vecchia (Fās al-bālī), Medina Nuova (Fās al-Jadīd), e la Città Nuova fondata dai Francesi nel diciannovesimo secolo, chiamata Ville Nouvelle, che ha grandi piazze e larghi viali con fontane zampillanti. 
Tutta la Vecchia Medina è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'umanità dall'Unesco perché è rimasta fino ad ora così come è stata costruita nel Medioevo, con una rete fittissima di stretti vicoli dove non passano le macchine, e racchiusa da una magnifica cinta muraria. Per questo motivo è una delle aree pedonali più estese al mondo. 
Qui i bambini vanno ancora a prendere l'acqua alla fontana e le donne fanno il pane in casa e vanno a cuocerlo nel forno pubblico più vicino. I numerosissimi artigiani (Fez è anche la capitale dell'artigianato) lavorano ancora la ceramica, il legno, i tessuti, i tappeti, l'ottone e il cuoio con grande abilità e con strumenti molto antichi. Da non perdere quindi i negozi di artigianato: resterete ammaliati nel vedere le fattezze, i colori e le sfumature delle ceramiche, dei tappeti, dei kilim berberi e delle meravigliose stoffe, della luce che trapela dalle lampade, traforate come fossero pizzi e merletti. 


 


O ancora i legni di cedro, argania, palissandro e quercia, intarsiati sempre in modo elegante e raffinato. Nelle ceramiche, le più belle del Marocco, troverete il famoso “blu di Fez”, ottenuto mescolando diversi pigmenti in proporzioni tenute gelosamente segrete dagli artigiani. Al blu spesso si aggiunge il verde dell'Islam







La vetrificazione degli smalti viene effettuata con una seconda cottura delle ceramiche. La predominanza del blu è dovuta alla presenza del cobalto nelle rocce e nei ciottoli che i fiumi trascinano fino alla stretta gola di Wadi Mellih. Alcune di queste, una volta macinate, producono polveri di smalto dal bellissimo color cielo.  
 


Tra magnifici piatti, brocche, vasi e contenitori che vedrete esposti non dimenticate di comprare il famoso tajin (assicuratevi che non sia solo ornamentale) usato in tutto il Marocco per cuocere piatti come cous-cous, kefta, mruzia o mqualli, e poi portato a tavola. Se invece volete vedere le collezioni delle ceramiche più belle potrete andare nel museo Dar Batha, costruito alla fine del IX secolo in stile ispano-moresco (noto anche con il nome di Museo delle Arti Marocchine). Insieme alle ceramiche sono esposte anche monete di varie dinastie, astrolabi del XII secolo, e tappeti e gioielli del Medio Atlante. Il museo si trova vicino alla medersa Bou Inania, una delle più belle. 



Le mederse, a differenza delle moschee che in Marocco sono accessibili solo ai mussulmani, sono invece aperte a tutti. Si trovano adiacenti alle moschee e sono composte da un cortile con una fontana o una vasca per le abluzioni al centro e una sala per le preghiere in fondo.  
Vicino alla Bou Inania c'è la casa di Ibn Khaldoun, il massimo storico, filosofo, e sociologo arabo del 1300. 
Non lontano ecco il souq dell'henné, il mercato specializzato nella vendita della tintura usata dalle donne per colorare i capelli e tatuare le mani e i piedi. Subito dopo il souq dei liutai, e poi la mzara, il luogo di pellegrinaggio cioè, che ospita la panca dove l'antico sovrano Moulay Idriss pare decise di costruire la Medina di Fez. Continuando sulla strada, vedrete esposte delle stupende babbucce, lavorate da artigiani che hanno le botteghe proprio lì accanto. 















La ville Nouvelle


Poi la piazza En-Nejjarine, dove si trova il magnifico foundouk, o caravanserraglio, che ospita il museo delle arti e dei mestieri del legno. Non lontano si può vedere la celebre zaouïa di Moulay Idriss











Belek, belek!”

Il fascino della Medina infatti è proprio questo: le persone ci abitano, ci lavorano e i bambini vanno a scuola. Il cuore di Fez è un posto che ha conservato intatta nel tempo tutta la sua tradizione, le sue università e l'artigianato. 

Ma vogliamo entrare in un meraviglioso negozio di ceramiche?









                oppure in uno di tappeti?





     o per i banchi di frutta e verdura...





o anche a vedere la Showara con un po' di menta sotto 
naso?




stupendo il panorama da qui in alto... ma torniamo a terra,
chi troviamo?


miao, miao...


               si è fatto tardi...



meglio prendere un chai alla menta prima di andare via...



arrivederci... ma'aa salamah...